da Staff Podomedica | Ago 7, 2018 | News
La corretta postura durante la scuola dell’infanzia e primaria è fondamentale. Cattive abitudini ed errori, come zaini troppo pesanti o posture scorrette durante lo studio e il gioco, possono creare problemi alla schiena dei nostri ragazzi.
E’ durante gli anni della scuola infatti in cui si svolge la crescita principale del nostro corpo. Una cattiva postura può contribuire a uno sviluppo inadeguato della muscolatura che sostiene la colonna vertebrale, con conseguente minor elasticità, dolore e a volte atteggiamento di dorso curvo.
È peraltro in questo periodo che si possono presentare patologie della colonna vertebrale come la scoliosi. La protezione della schiena del bambino come la corretta gestione del peso dello zaino e la postura durante lo studio e il gioco devono essere collocati all’interno di una più ampia educazione alla salute e alla promozione di corretti stili di vita, soprattutto una sana alimentazione e una buona attività fisica.
Controlli “globali” della crescita del bambino e del suo apparato muscolare e scheletrico, dai denti ai piedi, contribuiscono a proteggere la schiena e alla diagnosi e trattamento precoce delle malattie della colonna.
1. Insegnare ai bambini ad assumere una corretta postura appena iniziano ad andare a scuola, sia in posizione eretta che da seduti
2. Quando il bambino è seduto, deve mantenere una posizione dritta della colonna vertebrale
Banchi e sedie devono essere di altezza adeguatamente proporzionata al bambino che li usa, per evitare una posizione forzatamente curva della colonna vertebrale
3. Correggere la postura al bambino anche quando utilizza apparecchi elettronici e videogiochi L’uso sempre più frequente di monitor, videogiochi, Ipad, ecc., anche al di fuori delle ore scolastiche, può favorire una prolungata posizione scorretta e inadeguata
4. Sport e bambino, diamoci una mossa
L’attività fisica, fuori e dentro la scuola, è importante, perché nella fase della crescita (in altezza e peso) contribuisce ad allenare la muscolatura del dorso, che sostiene la colonna vertebrale del bambino
5. Alleggerire zaini e maxi zaini
Il peso dello zainetto non dovrebbe superare il 10-15 per cento del peso corporeo dell’alunno che lo indossa. Scegliere un modello adeguato all’età e al peso del bambino, con bretelle ampie e imbottite, con un rinforzo schienale e una cintura addominale
6. Indossare lo zaino in maniera corretta
Far sì che il carico venga ripartito simmetricamente sul dorso e non su un solo lato: un carico asimmetrico comporta un carico aumentato per la colonna in atteggiamento posturale non fisiologico. Lo zaino deve aderire alla schiena, bisogna perdere un po’ di tempo per regolare bene le bretelle. Non portare mai lo zaino su una spalla sola o con la parte inferiore troppo scesa sul bacino
7. Non sovraccaricare i “trolley”
Spesso il carico è eccessivo “perché ci sono le ruote”, ma il peso rende necessari movimento bruschi e sollevamenti, anche per brevi tratti, di carichi eccessivi per un bambino, che possono provocare strappi e contratture lombari
8. Educare a un corredo scolastico essenziale
I docenti sono parte attiva nella promozione della salute e della sicurezza dei bambini, anche attraverso l’organizzazione delle didattica. Già da qualche anno, le case editrici hanno iniziato a stampare i testi scolastici in fascicoli, proprio per consentire di alleggerire il peso degli zaini scolastici, in attesa degli e.book
9. Prestare attenzione a segnali di possibili problemi alla schiena
Nel periodo tra la quinta elementare e la prima media i ragazzi si trovano in quella fase dell’età evolutiva in cui possono manifestarsi alcune patologie della colonna vertebrale. Si tratta principalmente della scoliosi idiopatitica, del dorso curvo, del mal di schiena (causato a volte da spondilolistesi). Sono patologie poco frequenti, per esempio la scoliosi idiopatica può interessare 2-2,5% della popolazione, per le quali è però necessaria una diagnosi precoce e corretta
10. Considerare le insidie di un’età “critica”
L’ingresso nell’adolescenza può rendere difficile da parte dei genitori e degli insegnanti l’individuazione del problema alla schiena. Spesso una deformità in ipercifosi della colonna vertebrale viene erroneamente scambiata per una postura assunta per timidezza
Ministero della Salute
da Staff Podomedica | Giu 25, 2018 | News
La Sesamoidite: sintomi, cause e trattamento di questa fastidiosa patologia.
La sesamoidite, è un quadro clinico che racchiude l’infiammazione delle ossa sesamoidi del piede e delle strutture che li avvolgono.Il dolore si manifesta sotto l’alluce durante il carico soprattutto nella parte finale del passo, o durante quelle attività sportive che richiedono grandi sollecitazioni nella parte avampodalica. Per questa ragione spesso si crea una postura antalgica scorretta che pone il piede in supinazione ovvero caricando il peso nella parte esterna del piede, evitando in questo modo il carico sotto la zona dolorante.
Le ossa Sesamoidi sono due piccole ossicini che si trovano al di sotto dell’alluce avvolti dei tendini flessori che permettono di stabilizzare il metatarso facilitando in questo modo la propulsione e l’impulso del passo. Agiscono come piccole puleggie e forniscono una superficie su cui i tendini flessori fanno leva aumentando la loro capacità di trasmettere la forza dei muscoli, assumendo un’importanza cruciale nella stazione eretta, nella deambulazione, e particolarmente nella fase di spinta.
La Sesamoidite :
La Sesamoidite, patologia che risulta comune tra ballerini, runners, tennisti, ciclisti ed altri atleti, in quanto questi mettono nella loro attività molta pressione sulla parte anteriore del piede. Non bisogna confonderla con una frattura del sesamoide ( dove si osserva una rottura dovuta ad un trauma importante della struttura anatomica in questione) o un sesamoide bipartito ( quella caratteristica congenita che presentano alcuni individui dove si vedono presenti 3 ossa sesamoidi invece di due, uno di dimensione normale e gli altri due di dimensioni ridotte) .
Le cause della sesamoidite, possono essere diverse :
- Traumi diretti sulle ossa sesamoidi, per esempio urtando con il piede su una pietra mentre cammini o corri a piedi scalzi.
- Traumi causati da movimenti ripetitivi che coinvolgono l’alluce. ( es. saltare atterrando con violenza sui talloni; ballare senza scarpe o con calzature con suole molto sottili; camminare o rimanere in piedi per molte ore su tacchi alti. o semplicemente un gesto sportivo ripetitivo su un terreno duro o con una calzatura non idonea )
- Frattura da stress, o da una condizione chiamata osteonecrosi.
Come si cura la Sesamoidite ?
Inizialmente, viene consigliato di tenere il piede a riposo, utilizzando ghiaccio protetto da un panno sulla zona interessata per non più di 25 minuti consecutivi ed utilizzando creme antiinfiammatorie due volte al giorno ( attenzione che sia davvero una sesamoidite e non una frattura, in quanto in questo caso il trattamento è differente).Si consiglia di recarsi da un podologo/ podoiatra che potrà progettarvi un ortesi plantare specializzata detti podortotici ( dispositivo medico realizzato a mano su calco del piede ).Mentre nei casi di sofferenza cronica il trattamento è un po più complesso in quanto può essere necessario combinare anche con una terapia farmacologica infiltrativa che stimola la rigenerazione delle fibre tendinee e riduce l’infiammazione.
Il trattamento è quindi, generalmente conservativo, ma nei casi di fallimento di quest’ultimo va comunque preso in considerazione un approccio chirurgico. Ma non preoccupatevi, nella maggior parte dei casi se la diagnosi e la causa che lo producono è stata correttamente identificata non sarà necessario finire “sotto i ferri”!
Bibliografia:
1. Yammine K. The sesamoids of the feet in humans: a systematic review and meta-analysis. Anat Sci Int. 2015 Jun;90(3):144-60. doi: 10.1007/s12565-014-0239-9. Epub 2014 May 7. Review. PubMed PMID: 24801385.
2.Aseyo D, Nathan H (1984) Hallux sesamoid bones. Anatomical observations with special reference to osteoarthritis and hallux valgus. Int Orthop 8:67–73
3.Dobas DC, Silvers MD (1977) The frequency of partite sesamoids of the first metatarsophalangeal joint. J Am Podiatry Assoc 67(12):880–882
4.Trolle D (1948) Accessory bones of the human foot: a radiological, histoembryological, comparative anatomical and genetic study. Musksgaard, Copenhagen, pp 20–53
da Staff Podomedica | Giu 20, 2018 | News
Con l’arrivo dell’estate ci troviamo a scegliere tra infradito, sandali, tacchi alti e decolleté, vogliamo darvi qualche consiglio per fare la scelta giusta.
Modelli di scarpe ne troviamo molteplici, con tacchi e suole di svariate misure, prodotte con materiali disparati, ma nella classifica delle calzature da evitare ci sono quelle con il tacco alto.
Scarpe sbagliate procurano dolori ai piedi e di riflesso al resto dell’organismo, per evitare questi problemi bastano alcune regole fondamentali, da rispettare sempre.
- La prima regola è di comprare le scarpe verso sera, quando il piede è provato da una giornata intera, questo vi permetterà di valutare meglio la sua comodità, provatele per almeno tre minuti, se compare fastidio in quel tempo sarà molteplice quando le userete.
- La scarpa adattata all’uso, se starete ore in piedi per lavoro, o dovrete camminare molto per non avere danni occorre utilizzare scarpe che rispettino l’anatomia del vostro piede.
- Le scarpe devono ripartire equamente il peso del corpo, 50% nel tallone e 50% nella parte anteriore, sfasato questo dato il piede ha un sovraccarico di lavoro.
- Le scarpe con il tacco alto sono dannose per questo motivo, ogni cm posiziona il 10% del peso in avanti, questo sviluppa quindi un maggior lavoro della struttura ossea ed articolare dell’avampiede, favorendo patologie dello stesso.
- La scelta dei materiali è davvero importante, tanto più per chi è costretto a lavorare in piedi per molte ore al giorno, una scarpa con pelle morbida favorisce maggiormente l’adattamento del piede rispetto ad una scarpa rigida e di materiale sintetico.
- Per chi ha una maggiore sudorazione si consigliano scarpe con la tomaia di cuoio, o scarpe sul mercato che permettono la traspirazione del sudore stesso.
Naturalmente per ogni chiarimento non esitate a scriverci a pazienti@podomedica.it .
da Staff Podomedica | Set 6, 2017 | News
LE SCARPE PER I BAMBINI I CONSIGLI DEL PODOLOGO PODOIATRA
A cura dello staff Podomedica Alipod Foot Clinic
I primi passi sono importanti e la scelta del modello giusto è fondamentale per il corretto sviluppo del piede.
Il piede è un meraviglioso congegno biologico che offre stabilità ed equilibrio a tutto il corpo e consente un’infinità di movimenti: camminare, correre, saltare. Non è eccessivo affermare che il benessere dell’organismo inizia dal piede. Dal punto di vista strutturale un piede sano deve avere un appoggio plantare idoneo a distribuire il peso in modo omogeneo. Le dita devono essere ben distese e parallele tra loro e non ripiegate verso l’alto o deviate dal loro asse.
Le malposizioni dei piedi si trasmettono su tutto il corpo.
Attraverso le ossa, i muscoli, i nervi e la circolazione le tensioni e i carichi sbagliati dei piedi provocano dei disturbi e sovraccarichi che con gli anni danneggiano le articolazioni particolarmente sensibili, come le ginocchia, e si manifestano in tensioni croniche dei muscoli della schiena fino alla cervicale con mal di testa. L’esperienza in questo campo indica una grande importanza della scelta delle scarpe.
Nei primi mesi di vita il piede del bambino è solo parzialmente ossificato ed è esposto a tutte le costrizioni, anche quelle più leggere, come le posizioni che il bambino assume durante il sonno. E’ quindi bene lasciare il piede il più libero possibile, riducendo al minimo l’uso di calze e di scarpe, che in ogni caso non debbono mai essere costrittive.
Ad 1 anno il piede misura già 12 cm. e si trova nella fase di maggiore spinta di crescita. E’ questa l’età in cui il bambino inizia solitamente a camminare. In questa fase occorre far indossare al bambino una scarpa più strutturata che lo aiuti ad acquisire equilibrio e gli dia maggiore sicurezza.
La calzata è un elemento essenziale per ottenere il giusto comfort da una scarpa. Una scarpa troppo grande non supporta sufficientemente il piede, mentre una troppo piccola ne ostacola la crescita.
Quando il bimbo gattona
Tra gli otto e i dodici mesi, il bambino scopre che può spostarsi carponi, coordinando i movimenti delle braccia e delle gambe. A questo punto dello sviluppo, i suoi piedi sono totalmente piatti: sarà proprio l’esercizio del camminare che lentamente formerà la “volta” plantare. Perciò è importante non forzare in alcun modo questo processo. Il bambino deve avere la possibilità di muoversi gattoni in piena libertà e, per quanto possibile, anche a piedi nudi.
Quando la scarpina è necessaria, deve essere una scarpa adatta, disegnata cioè in modo particolare. La scarpa per gattonare, morbidissima ed elastica, non deve irrigidire il piede nella posizione della camminata, ma facilitarne la posizione “gattoni”, con l’appoggio del piede praticamente sulla tomaia anziché sulla suola.
Deve anche consentire al bambino i primi tentativi in piedi e i primi passi, senza squilibrarlo e senza appesantirlo. Per questo la suola deve essere di vero cuoio molto flessibile con tasselli antiscivolo, per aiutare il bambino a trovare il giusto equilibrio nel momento in cui tenta i primi passi. Il prolungamento posteriore della suola, serve a proteggere dagli urti e assicura una maggiore stabilità.
Quando muove i primi passi
Quando nell’esercizio del gattonare è diventato sufficientemente abile, in tempi brevissimi il bambino comincerà a sperimentare il movimento in verticale e ben presto muoverà i primi passi.
I piedi iniziano a formare la “volta”: l’arco del piede si forma proprio grazie al peso del corpo e al lavoro che la muscolatura della pianta del piede deve compiere per rispondere a tutte le sollecitazioni. Più i piedi lavorano, più si formano gli archi: meno i piedi vengono fatti funzionare, più restano piatti.
E’ dunque importante che il bambino sgambetti liberamente (anche a piedi nudi, quando possibile). Quando le scarpe diventano necessarie, è indispensabile scegliere bene, perché solo una scarpina studiata correttamente può garantire la libertà di movimento alle articolazioni della muscolatura della pianta del piede.
Le scarpine per i primi passi devono essere morbide, ben disegnate, comode, con suole elastiche e traspiranti: non devono “ingessare” il piede, ma proteggerlo dagli elementi esterni conservandogli ogni possibilità di movimento e di sollecitazione.
La giusta proporzione tra tacco e suola, aiuta il bambino a tenere una corretta posizione e lo facilita nei primi passi. La suola di vero cuoio molto flessibile con tasselli antiscivolo, aiuta il bambino a mantenere il giusto equilibrio quando cammina.
Come si scelgono le scarpe per i bambini?
La prima scarpina deve garantire stabilità ai passi del piccino. La calzatura ideale deve essere comoda, leggera, con la suola non scivolosa e flessibile. Non deve essere costrittiva ma avere una forma ampia per permettere al piedino di muoversi liberamente ed evitare così deformazioni del piede e delle dita. Deve essere realizzata con pellami morbidi sia nella parte superiore che in quella inferiore.
La parte anteriore deve essere flessibile, in modo che la semplice pressione della mano sia sufficiente a piegarla a 90°, mentre nella parte posteriore è utile un robusto contrafforte che stabilizzi il calcagno e prevenga il rischio di torsioni laterali.
L’altezza non deve oltrepassare i malleoli per consentire la libera articolazione della caviglia.
In nessun caso la scarpa deve avere incorporato alcun tipo di “plantare correttivo”: solo il medico potrà riscontrare eventuali malformazioni e prescrivere le dovute correzioni.
Per quanto riguarda la misura bisogna tener presente che le dita devono avere davanti uno spazio di almeno 5-6 mm per potersi muovere liberamente. Dato che i piedi dei bambini crescono ad una velocità molto elevata è consigliabile controllare frequentemente che le dita non vadano a toccare in punta, premendo leggermente contro la punta della scarpa.
Alcuni consigli pratici
• Il momento più opportuno per acquistare le scarpe è nel pomeriggio quando il piede è più gonfio.
• Non si devono comprare mai scarpe troppo grandi, pensando che durino più a lungo.
• Controllate l’andatura del bambino verificando deviazioni del ginocchio dall’asse longitudinale e segnalate al pediatra eventuali anomalie.
• Verso i 3-4 anni di età effettuate una visita ortopedica e podologica completa.
• E’ sconsigliabile passare ad un bambino le scarpe del fratello maggiore: non esistono piedi identici e la deformazione della scarpa è assolutamente personale.
da Staff Podomedica | Lug 11, 2017 | News
IL RUOLO DEL PODOLOGO NEL PIEDE DIABETICO E I PRATICI CONSIGLI DEL NOSTRO ALIPOD FOOT TEAM
Nel diabete le complicanze neurologiche e vascolari che spesso si presentano, coinvolgono in modo particolare il piede. Pertanto la cura professionale del piede è molto importante per prevenire le complicanze del piede diabetico. Da qui l’importanza centrale del ruolo del podologo sia nella prevenzione ma anche nella cura del piede.
Molti studi epidemiologici dimostrano come una cura periodica del piede e l’educazione del paziente riducano le complicanze che riguardano i piede diabetico.
Il podologo è spesso anche il primo specialista che un paziente possa essere affetto da un diabete non diagnosticato. Perciò un accurata anamnesi iniziale è molto importante per la valutazione del paziente diabetico ed è anche fondamentale l’educazione del paziente sul diabete e le sue complicanze. Successivamente si passa all’Esame obiettivo del piede e della gamba che dovrebbe includere un controllo accurato del sistema vascolare, neurologico, dermatologico e muscolo-scheletrico. Bisogna valutare qualsiasi anomalia dei tegumenti ma anche degli annessi cutanei, come peli colore ecc..
L’esame vascolare si basa sulla palpazione dei polsi arteriosi e il tempo di riempimento capillare.
La visita neurologica deve valutare i riflessi tendinei profondi, sia del tendine d’Achille sia di quello rotuleo, ma anche la sensibilità tattile, termica, vibratoria e propriocettiva.
In quanto nelle neuropatia, la sensibilità vibratoria è una delle prime sensibilità a essere colpite.
Le lesioni più comuni che colpiscono il piede diabetico sono le lesioni ulcerative causate spesso da un iperpressione in sede metatarsale e calcaneare da deformità del piede a causa della neuropatia motoria , da trauma per l’insorgere di una neuropatia sensitiva che limità la sensibilità dolorifica e tattile del piede diabetico.
In caso di lesione ulcerativa è molto importante un accurato “debridement” della lesione, cioè una accurata pulizia del tessuto cheratolitico e non vitale che soffoca e limita un normale rigenerazione tissutale e rallenta la guarigione. Tutto ciò deve essere accompagnato anche dall’utilizzo di una calzatura adeguata con adeguati spazi per evitare conflitti e l’utilizzo di ortesi plantari di scarico per diminuire la pressione sulla lesione ulcerativa.
La miglior difesa contro le complicanze nel piede diabetico è la prevenzione e la cura del piede da parte del paziente, istruito dal podologo a:
- Ispezionare, pulire e asciugare i piedi ogni giorno
- Lavare i piedi con acqua tiepida e controllare sempre la temperatura dell’acqua
- Usare calze di cotone non troppo strette e cambiarle giornalmente
- Idratare la pelle secca con creme specifiche per evitare fissurazioni e ferite
- Non usare callifughi e strumenti taglienti per le callosità
- Tagliare le unghia con forbici a punte smusse o lime di cartone
- Non camminare a piedi scalzi
- Non utilizzare fonti di calore dirette (borse d’acqua calda, camino ecc.)
- Usare scarpe comode a pianta larga, chiuse, e con tomaia in pelle morbida e tacco non superiore a 4 cm